ST. BERNARDUS WIT 33 cl.
Birra blanche belga, ottima, anche se un pochino si discosta dal range produttivo “classico” di questo stile.
INTER047
Birra blanche belga, ottima, anche se un pochino si discosta dal range produttivo “classico” di questo stile.
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In seguito alla politica anticlericale attuata all’inizio del Diciannovesimo secolo, la Carlsberg Abbey Community, situata nella Francia del nord, decise di spostarsi a Watou, un piccolo villaggio belga a pochi chilometri di distanza. Qui i monaci trasformarono una fattoria nel “Refuge Notre Dame de St. Bernard”, producendo formaggi d’abbazia come attività principale. Agli inizi degli anni Trenta l’atteggiamento verso il clero in Francia migliorò e nel 1934 la comunità decise di abbandonare il Belgio e di riportare tutte le attività in Francia.
Evarist Deconick rilevò la fabbrica di formaggio e costruì un primo edificio nel Trappistenweg di Watou dove il formaggio veniva anche commercializzato. Il primo edificio venne successivamente trasformato nelle odierne stanze private, ma le tracce della fabbrica di formaggio sono ancora visibili all’interno del soggiorno.
Poco dopo la Seconda Guerra Mondiale il monastero trappista di St. Sixtus decise di fermare la commercializzazione della propria birra. Venne fatto un accordo: tra le mura del monastero si sarebbe prodotta birra solo per uso proprio, per la vendita al pubblico all’interno dei cancelli del monastero e per le taverne connesse ad esso. Deconick comunque volle produrre e commercializzare le Trappist Beers sotto licenza (per un periodo di trent’anni).
Vicino alla fabbrica di formaggio venne costruita una nuova birreria e Deconick iniziò a produrre le birre Sixtus con l’aiuto del mastro birraio di Westvleteren, il quale portò con sé saggezza, conoscenza, e ricette originali. All’inizio degli anni Sessanta il genero di Deconick, Claus, entrò nella birreria e iniziarono le negoziazioni per rinnovare la licenza. Queste si conclusero nel 1962, nuovamente per un periodo di trent’anni (fino al 1992).
Nel 1992 l’accordo si estinse poiché i monasteri trappisti decisero che la qualifica di “Trappistenbier” poteva essere data solo alle birre prodotte dentro le mura dei monasteri trappisti. Dunque dal 1992 le birre prodotte nel Trappistenweg 23 di Watou sono commercializzate sotto il nuovo marchio “St. Bernardus” in riferimento al Refuge de Notre Dame de St. Bernard.
Birra blanche belga, ottima, anche se un pochino si discosta dal range produttivo “classico” di questo stile. Prodotta dietro l’”amichevole” consulenza di Pierre Celis, il “rifondatore” dello stile biere blanche in Belgio, è una rinfrescante birra estiva dal colore biondo leggermente polveroso. Ha schiuma bianca fine e abbastanza persistente, aroma robusto e completo di agrumi, limone, coriandolo, banana e lievito, tutti presenti, ma in una proporzione leggermente inferiore ad altri esempi birrari della categoria.
Corpo rotondo, dalla carbonazione equilibrata e gradevolissima, con la componente alcolica, non lieve per una blanche, che comunque rivela la propria presenza. Nel gusto assomiglia più ad una “bionda” classica che ad una blanche, per il suo palato morbido e quasi maltato. Il lievito comunque ha un gran ruolo nel contesto gustativo, si fa notare per un che di piccante aggiunto ad un sottofondo maltato e a ricchi cereali. Finisce discretamente lunga, rinfrescante, con un finale che comunque non si rivela esattamente per quello che ti aspetteresti da un blanche: più rotonda che agrumata, più morbida che piccante. Comunque una signora birra, costruita con classe e sapienza brassicola.
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